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IL BLOG DI U-BRAIN Academy

Che cos’è il blog di U-BRAIN Academy?

Il blog di U-BRAIN Academy è uno spazio in cui la nostra Psicologa Dott.ssa Barbara Palmisano specializzata in Età Evolutiva e Tutor DSA, con un Master in Psicopatologia dell’apprendimento, ogni mese lascia un percorso scritto di informazioni utili a tutti quei genitori con figli con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) e ADHD (Disturbo dell’attenzione e iperattività) che vorrebbero migliorare la capacità di entrare in relazione con i propri figli, sintonizzarsi e comprendere i loro bisogni.

Aiutare i genitori e i loro figli è la nostra missione, anche il blog può essere un valido aiuto in questo senso, cercheremo di darvi sempre nuove informazioni, per rendere il vostro cammino di crescita il più agevole possibile.

SUMMER CAMP di Qualità

Scegliere un SUMMER CAMP di qualità è essenziale per la loro crescita. Vivere il Summer Camp presso U-BRAIN è un’occasione mai vista prima! Una settimana educativa e formativa in cui il tuo bambino sarà seguito da professioniste in un ambiente su misura e personalizzato.  Un Summer Camp pensato per quei bambini e ragazzi che non desiderano trascorrere lunghe ore sotto la calura estiva ma che desiderano intervallare le attività tra interno ed esterno.  Questo anche da un punto di vista educativo è fisiologico perché sarebbe inopportuno quello di chiedere di essere sempre disposto a vivere nella “dimensione dell’apertura”, c’è bisogno anche di momenti di concentrazione: per questo abbiamo strutturato all’interno della struttura la psicomotricità, momento compiti, attività di motricità fine ed artistica.  Ogni lunedì e venerdì siamo quindi in esterna: andiamo a giocare con un allenatore che si dedica solo a noi a tennis e, se lo desideri, provare anche il nuovo sport oggi in voga, il padel.  Ovviamente non manca una sosta in piscina, esperienza dell’acqua sempre amata da grandi e piccini! Il giovedì mattina una professionista specializzata in lingua inglese propone una serie di giochi per accrescere le competenze della lingua in uno spirito di gioco e divertimento,…

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SUMMER CAMP di Qualità
DISORTOGRAFIA O DISGRAFIA?!

DISORTOGRAFIA O DISGRAFIA?!

DISORTOGRAFIA O DISGRAFIA?! Spesso questi due termini vengono erroneamente associati ad uno stesso disturbo, ma non è proprio così!! La scrittura è un processo complesso che comprende due componenti strumentali fondamentali ed interconnesse: La competenza grafo-motoria, che permette di riprodurre i singoli segni grafici;La competenza ortografica, che consiste nell’insieme di processi di conversione dei fonemi nei corrispondenti grafemi e di recupero della forma ortografica dell’intera parola per scrivere correttamente. Per un buon funzionamento della scrittura è necessario, quindi, che entrambe queste componenti siano funzionali e lavorino in sinergia!! Ma quando si parla di DISORTOGRAFIA e quando di DISGRAFIA dunque? Le condizioni di difficoltà o di disturbo possono quindi riguardare una o entrambe le componenti citate. La disortografia evolutiva (anche detta come disturbo della compitazione o disturbo della competenza ortografica) è un deficit che riguarda la componente linguistica e ortografica della scrittura. Manifestazioni e campanelli d’allarme: Numerosi errori ortografici;Lentezza nella scrittura conseguente alla ridotta efficienza dei meccanismi di conversione dei fonemi in corrispondenti grafemi;Molto spesso queste difficoltà si accompagnano a difficoltà di lettura. La disgrafia, invece, è un deficit che riguarda la componente motoria del processo di scrittura e può essere definito come “un disturbo che coinvolge il controllo degli aspetti…

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LA DISLESSIA È UNA MALATTIA??

LA DISLESSIA È UNA MALATTIA?? NO!!!!! La dislessia non è una malattia da cui si può guarire o meno grazie ad una pillolina magica, ma un DISTURBO DI NATURA NEUROBIOLOGICA per il quale si possono tuttavia trovare strategie e strumenti che permettono di compensare le difficoltà grazie a percorsi mirati e specializzati. MA COS’È DUNQUE? La dislessia fa parte dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, la cui diagnosi può essere effettuata soltanto a partire dalla classe seconda della scuola primaria, e riguarda nello specifico un deficit nell’abilità strumentale di lettura, sia per quanto riguarda la velocità di lettura, sia per quanto riguarda la correttezza di decodifica rispetto a quanto atteso per età anagrafica, classe frequentata, istruzione ricevuta. Le persone con dislessia dunque leggono con più lentezza e difficoltà rispetto alla norma e, a seconda dell’incidenza del disturbo, si possono notare difficoltà di lettura delle lettere, delle parole o non-parole (parole inesistenti nella nostra lingua, senza alcun significato) e addirittura di brani interi; il tutto a fronte di un’intelligenza e capacità cognitive nella norma. QUALI SONO I CAMPANELLI D’ALLARME? Saper riconoscere i segnali della dislessia è fondamentale per poter intervenire tempestivamente sia con un percorso di abilitazione che attenui e compensi le difficoltà,…

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LA DISLESSIA È UNA MALATTIA??
ADHD: UNA FERRARI CON I FRENI DI UNA BICICLETTA!

ADHD: UNA FERRARI CON I FRENI DI UNA BICICLETTA!

“Il cervello è come una Ferrari, ma con i freni di una bicicletta” Durante uno dei corsi di formazione che ho seguito, un docente descrisse così il funzionamento dei bambini con diagnosi di ADHD e ne rimasi affascinata; mi immaginai un cervello fiammante, scattante e bellissimo, ma difficile da guidare a causa di freni non adeguati…quelli di una bicicletta appunto! MA COSA SI INTENDE PER ADHD? Il Disturbo da Deficit di Attenzione e/o Iperattività è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato principalmente da difficoltà nel mantenere l’attenzione e/o nel controllare l’impulsività e il movimento, sia nel contesto scolastico che nel contesto ludico; si tratta di bambini che per citare la metafora del docente “vanno a mille”, ma hanno grandi difficoltà nell’autoregolazione del proprio comportamento, della propria attenzione e spesso anche delle proprie emozioni. QUALI SONO LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELL’ADHD? Le caratteristiche principali di questo disturbo sono riconducibili a tre grandi aree: La Disattenzione, intesa come difficoltà evidente nel mantenere l’attenzione e la concentrazione per un periodo di tempo prolungato e nella flessibilità mentale di passare da un compito all’altro, proprio a causa del mancato autocontrollo dell’attenzione; L’Iperattività, intesa come un inadeguato livello di attività motoria e irrequietezza: sono bambini che tendono a…

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Cosa NON sono i DSA??

Fare chiarezza su cosa NON sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) serve a dissipare tutte le false credenze e i luoghi comuni che ne derivano e quindi…CHIARIAMOCI LE IDEE!! I DSA, ad esempio: NON sono un segno di scarsa intelligenza, né di scarsa motivazione all’apprendimento; NON sono un sintomo di un ritardo mentale; NON sono una manifestazione sintomatica di un disagio psichico e/o comportamentale; i bambini che hanno una diagnosi di DSA NON sono necessariamente meno bravi a scuola... al contrario, questi bambini o ragazzi sono intelligenti e dotati di potenzialità notevoli, ma necessitano di attenzioni particolari nelle fasi del loro apprendimento a causa delle loro difficoltà  nell'utilizzo delle "abilità  strumentali" quali lettura, scrittura e calcolo,  che veicolano l'apprendimento a scuola. A volte, addirittura, questo loro diverso modo di elaborare le informazioni li porta a sviluppare competenze e abilità diverse dai coetanei, arricchendo così il mondo di questi ragazzi anziché impoverendolo: ovviamente, perché ciò accada è necessario che questi bambini o ragazzi siano accompagnati e sostenuti da un ambiente consapevole circa le loro caratteristiche e che quindi offra loro possibilità e strumenti adeguati. Fortunatamente il progresso scientifico ha permesso grandi passi in avanti!!! Negli ultimi 30 anni la ricerca scientifica…

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Cosa NON sono i DSA??
Creatività come risorsa fondamentale per la crescita

Creatività come risorsa fondamentale per la crescita

La CURIOSITA’ è presente in tutti i bambini e alimenta le loro domande e i loro interessi nei confronti del mondo, spingendoli a sperimentarsi in contesti diversi. Proprio per questo deve essere alimentata e sostenuta dagli adulti e dall’educazione, creando contesti idonei che favoriscano la loro attitudine INDAGATRICE. “E’ meglio una testa ben fatta, che una testa ben piena” (Montaigne) Attraverso contesti educativi ben pensati, si può stimolare la mente dei nostri bambini e ragazzi a risolvere problemi e utilizzare l’intelligenza. Quest'ultimo concetto è strettamente collegato anche alla creatività, che viene utilizzata in occasioni di problem solving. Spesso accade che la creatività nei contesti scolastici venga trascurata, ecco perché sono molto importanti le esperienze artistiche (pittura, teatro, danza, musica, filosofia, narrazione, laboratori manuali-creativi-artistici), che danno la possibilità ai bambini di esplorare ed approcciarsi alla realtà in modo fantasioso, positivo e innovativo. Ma allora cos’è la creatività? Se pensiamo al concetto di intelligenza, si sottintende che per una domanda esista una unica e sola risposta esatta. Ma è stato a Guilford (1950) a parlare di “pensiero convergente” e “pensiero divergente”: il primo, possiamo associarlo al pensiero logico che ci permette di spiegare i fenomeni e fornire risposte a quei problemi che…

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TUTOR ADHD

TUTOR ADHD CHI E' IL TUTOR ADHD? IL TUTOR ADHD è un operatore che supporta bambini e ragazzi con difficoltà di attenzione e iperattività nella gestione a casa dei compiti e dello studio. Si occupa di facilitare l’organizzazione, la gestione del tempo, degli spazi, del materiale e la pianificazione dell’attività. Lavora in collaborazione con i genitori, gli insegnanti e i clinici di riferimento. La diagnosi di ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività), e degli altri disturbi con sintomi simili, deve essere effettuata da operatori della salute mentale dell’età evolutiva seguendo precisi criteri e deve coinvolgere, sempre e sin dall’inizio, oltre al bambino, i suoi genitori, gli insegnanti e il pediatra di famiglia. Il programma di trattamento deve prevedere supporto per i genitori, gli insegnanti, oltre ad interventi psicologici specifici. A volte è previsto anche il supporto farmacologico diretto da un Neuropsichiatra infantile. Scopriamo insieme alcune caratteristiche associate all’ADHD… L’ADHD esordisce nell’infanzia. L'esordio è frequentemente identificato nel corso degli anni della scuola elementare, dove anche la disattenzione risulta maggiormente invalidante. In età pre-scolare si evidenzia in modo preminente l’iperattività, mentre nella fascia di età della scuola elementare emerge maggiormente la disattenzione. Nella fase adolescenziale si presentano con minor frequenza i segnali…

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TUTOR ADHD
ALIMENTAZIONE E PSICOLOGIA INFANTILE

ALIMENTAZIONE E PSICOLOGIA INFANTILE

ALIMENTAZIONE E PSICOLOGIA INFANTILE Instaurare un buon rapporto con il cibo già dall’infanzia è molto importante per prevenire patologie alimentari serie, come l’anoressia o l’obesità. Per esempio, per quanto riguarda l’obesità, secondo i dati del Ministero della salute l'Italia è tra i paesi europei con i valori più elevati di eccesso ponderale nella popolazione in età scolare con una percentuale di bambini in sovrappeso del 20,4% e di bambini con obesità del 9,4%, compresi quelli con obesità grave che rappresentano il 2,4% [1]. A volte capita che ci siano bambini che costruiscono un rapporto poco equilibrato con il cibo per esempio bambini che sin da piccoli iniziano a mangiare troppo, oppure troppo poco, che mangiano solo certi cibi e/o non mangiano frutta e verdura. Ma perché succede questo? I bambini così come gli adulti, mangiano principalmente per un bisogno fisiologico, la fame, ma non solo per questo, a volte mangiano perché devono, a volte mangiano per noia o perché sono tristi, la cosiddetta “fame emotiva”. Mangiare è un’attività cui l’individuo attribuisce molteplici significati. Numerosi studi hanno, infatti, dimostrato che l’alimentazione, fin dai primissimi anni di vita, rappresenta un momento fondamentale nella vita dell’individuo, in cui s’intrecciano elementi emotivi e cognitivi.…

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Cyberbullismo

Ad oggi, educare al corretto utilizzo del web è un dovere di qualsiasi genitore, educatore ed insegnante che voglia essere attento ai bisogni, alle necessità ma anche alle fragilità dei bambini e degli adolescenti. Questi, infatti, ogni giorno della loro vita si trovano immersi in una realtà in cui Internet è un mezzo per la definizione del proprio Sé e del contesto circostante. (qui troverai un intero articolo dedicato al tema delle nuove generazioni) La società odierna dà più importanza all’apparire che all’essere, e i comportamenti di cyberbullismo vengono estremizzati dall’amplificazione dei social network dando spazio e importanza ai comportamenti dei cyberbulli, che con le loro “prodezze” danno spettacolo a migliaia di visualizzatori. Ecco che per prevenire questi fenomeni è necessario partire dall’educazione e una giusta informazione di famiglia e scuola, contesti di riferimento degli adolescenti.[1] L'evoluzione del bullismo A partire dagli ultimi anni, il fenomeno del bullismo ha mutato la sua forma assumendo l’aspetto di cyberbullismo. Ciò è legato alla diffusione delle nuove tecnologie, fattore che ha cambiato le abitudini dell’intera società e che ha portato con sé anche molte problematiche, soprattutto nel mondo degli adolescenti e dei pre-adolescenti.  Innanzitutto, si rende necessario dare una definizione al termine cyberbullismo,…

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Cyberbullismo
L’importanza del gioco condiviso

L’importanza del gioco condiviso

L'importanza del gioco condiviso Noi adulti, dopo una lunga e difficile giornata di lavoro, siamo spesso stanchi e il sedersi sul pavimento di casa per giocare con i propri figli potrebbe richiedere un grande sforzo. Alcuni genitori vorrebbero che i bambini giocassero tranquillamente da soli per dedicare il loro tempo ad altre faccende oppure altri si irritano se i figli non giocano come vorrebbero. Trovare il tempo, la volontà di mettere da parte i propri pensieri ed aspettative per dedicare anche una sola mezz’ora al proprio bambino lo fa sentire importante. I figli hanno bisogno di attenzione Anche solo il fatto di cercare di entrare nel loro mondo, rispettando i loro tempi, aumenta la fiducia reciproca e favorisce la comunicazione. Il gioco condiviso aiuta a creare un legame profondo utile per elaborare anche momenti difficili assieme. Infatti, il gioco oltre a consentire al bambino di sperimentare ed elaborare attivamente la rappresentazione della realtà esterna, di imparare a conoscere sè stesso e il mondo circostante, permette di elaborare emozioni intense ed esperienze difficili consolidando le prime forme di autocontrollo e di interazione sociale. In particolare, per i bambini giocare, e svolgere attività, con gli adulti di riferimento significa: usufruire di uno spazio…

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L’arte del rilassamento

In Occidente, le tecniche di rilassamento si sono fatte spazio solo negli ultimi decenni poiché è stata accettata l’idea che l’organismo sia un sistema complesso costituito dall’interazione di mente e corpo. Esistono numerose tecniche di rilassamento, tutte caratterizzate dall’obiettivo di produrre nell’organismo una risposta di rilassamento, che si può definire come lo stato fisiologico opposto alla risposta di allarme. Le tecniche di rilassamento possono essere utilizzate sia per gli adulti sia per i bambini a partire dalla scuola dell’infanzia. Queste possono essere proposte attraverso attività di gioco che si concentrino sulla respirazione e l’immaginazione. La tecnica del rilassamento nei bambini Durante il loro sviluppo, i bambini possono vivere momenti stressanti e sperimentare emozioni forti più spesso di quanto possiamo immaginare. Ad esempio, può capitare di scoprirli spaventati e agitati per una verifica, o demoralizzati per qualche cosa che è andato storto, o intimoriti da qualche compagno di classe più esuberante. Proprio per questo motivo, hanno bisogno di prendersi del tempo di tranquillità tutto per sé, e che in questo i genitori li guidino. Come possiamo aiutarli ad affrontare tutto ciò con più serenità e insegnargli a gestire le loro emozioni? Grazie alle tecniche di rilassamento e ai giochi tranquilli è…

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L’arte del rilassamento
ETA’ DI GRANDI CAMBIAMENTI.. LA PREADOLESCENZA!

ETA’ DI GRANDI CAMBIAMENTI.. LA PREADOLESCENZA!

ETA’ DI GRANDI CAMBIAMENTI.. LA PREADOLESCENZA! La preadolescenza è quel periodo della vita in cui non si è più bambini e non ancora adolescenti e va dai 11 ai 13 anni circa. Oggi, l’età della preadolescenza sembra anticipata, ma da cosa dipende questa accelerata? Troppi stimoli? Uso eccessivo di telefoni, computer, tv, videogiochi? Difficile darsi una risposta unica e sicura. La preadolescenza è un periodo di grandi trasformazioni: cambia il corpo, la capacità cognitiva, l’idea di sé, l’emotività, lo sguardo con cui si osserva il mondo. In questo periodo della vita, si organizza il proprio sistema di valori, si costruisce la propria identità e si apprendono nuove competenze sociali e comunicative. Durante questa fase succede spesso che i genitori passano in secondo piano e sono messi in discussione. Molti genitori vedendo questa trasformazione si sentono spiazzati, vedono il loro bambino cambiato, con richieste e comportamenti imprevedibili e difficili da gestire. Le neuroscienze danno una risposta affermando che il cambiamento del loro sistema nervoso centrale, del modo di funzionare e l’aumento delle connessioni tra neuroni tra aree diverse, li rende imprevedibili, accesi, pronti a ricercare stimoli nuovi anche senza tener conto di eventuali rischi. SPUNTI PER I GENITORI… È normale che…

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Il mio bambino è sempre arrabbiato

Il mio bambino è sempre arrabbiato Il tuo bambino è spesso arrabbiato e mostra atteggiamenti aggressivi verso voi genitori, coetanei oppure insegnanti? Quante volte avete perso la pazienza e vi siete sentiti stanchi di questi comportamenti? Quante volte vi siete sentiti inermi e non capaci di gestire eventuali scoppi di rabbia di vostro foglio a casa oppure, per esempio, a casa di amici? Per imparare a gestire al meglio la rabbia dei nostri bambini dobbiamo prima comprenderla! Diventando consapevoli dei bisogni del nostro bambino, di quello che potrebbe aver generato la rabbia, potremmo poi individuare la strategia migliore da utilizzare in quel particolare momento! Nota bene che la rabbia come tutte le altre emozioni necessita di essere espressa. Sopprimere la rabbia potrebbe aumentare la probabilità di una messa in atto di un gesto pericoloso verso se stessi o gli altri! Interveniamo solo quando riteniamo che la manifestazione della rabbia risulta essere sproporzionata alla situazione che sta vivendo il nostro bambino. Se la riteniamo sproporzionata chiediamoci il perchè! La rabbia, se ben utilizzata, ci permette di segnalare a noi stessi e agli altri quali siano i confini invalicabili del nostro territorio psicofisico e ci aiuta a sviluppare una profonda consapevolezza su…

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Il mio bambino è sempre arrabbiato
Generazione Alpha

Generazione Alpha

Generazione Alpha Baby boomer, X generation, millennial, Z generation, fino ad arrivare all’attuale Alpha generation: queste le diverse denominazioni delle generazioni che si sono succedute negli anni a partire dall’avvento della tecnologia. Ognuna di esse ha caratteristiche diverse che dipendono dal contesto sociale in cui sono immerse. Ecco che infatti oggi accade sempre più spesso di sentir parlare di generazioni “touch”, “app”, “tablet”, ecc. per indicare l’interfaccia predominante che avranno a disposizione i nuovi nascituri. Ma partiamo rispondendo alla domanda “Chi sono i nativi digitali?”. Per farlo, possiamo servirci della definizione di Mark Prensky (2001) – e ripresa poi da Paolo Ferri (2011) – per indicare coloro che sono nati attorno agli anni novanta, momento in cui computer e internet iniziavano ad entrare nelle nostre vite. Infatti, da questo momento in poi le nuove generazioni si sono trovate a nascere e crescere a contatto con dispositivi elettronici sempre più avanzati. Bimbi iperconnessi Grazie ad internet noi e i nostri ragazzi possiamo tenerci sempre in contatto con i nostri coetanei e condividere con loro qualsiasi informazione, diventando lo strumento principale di comunicazione. Google, Facebook, Instagram, Whatsapp, Youtube, sono gli strumenti di cui ci serviamo ogni giorno per conoscere, apprendere, comunicare e…

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Cosa fare a casa con i nostri bimbi?

Cosa fare a casa con i nostri bimbi? Alcune idee per non annoiarci... In questo periodo sappiamo tutti quanto sia difficile rimanere in casa senza potere fare tutte le cose che quotidianamente eravamo abituati a fare! Se per gli adulti è difficile, per i bambini lo è ancora di più! Noi di U-BRAIN Academy abbiamo pensato a divertenti e simpatiche attività da fare insieme ai vostri bambini: BOWLING Occorrente: 10 bottiglie di plastica, acrilici, pennelli e una pallina da tennis Decoriamo a piacimento con gli acrilici le bottiglie che diventeranno i nostri birilli. Quando il colore sarà asciutto, posizioniamo i birilli a triangolo con la punta rivolta verso il giocatore (un birillo in prima fila, due nella seconda, tre nella terza e così via). Siamo pronti per giocare! PERSONAGGI CON LE UOVA Occorrente: scatole di cartone delle uova, tempere, pennelli, cartoncini colorati, colla, forbici Dipingiamo le scatole a nostro piacimento creando dei personaggi, e con i cartoncini colorati decoriamo il nostro personaggio aggiungendo occhi, orecchie, corona, etc. Create con la vostra fantasia! CUCINIAMO! OGGI PREPARIAMO IL SALAME AL CIOCCOLATO! Occorrente: 200g di cioccolato fondente, 175g di biscotti secchi, 150g di burro a temperatura ambiente, 2 uova medie (a temperatura ambiente),…

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