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“Il cervello è come una Ferrari, ma con i freni di una bicicletta”

Durante uno dei corsi di formazione che ho seguito, un docente descrisse così il funzionamento dei bambini con diagnosi di ADHD e ne rimasi affascinata; mi immaginai un cervello fiammante, scattante e bellissimo, ma difficile da guidare a causa di freni non adeguati…quelli di una bicicletta appunto!

MA COSA SI INTENDE PER ADHD?

Il Disturbo da Deficit di Attenzione e/o Iperattività è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato principalmente da difficoltà nel mantenere l’attenzione e/o nel controllare l’impulsività e il movimento, sia nel contesto scolastico che nel contesto ludico; si tratta di bambini che per citare la metafora del docente “vanno a mille”, ma hanno grandi difficoltà nell’autoregolazione del proprio comportamento, della propria attenzione e spesso anche delle proprie emozioni.

QUALI SONO LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELL’ADHD?

Le caratteristiche principali di questo disturbo sono riconducibili a tre grandi aree:

  • La Disattenzione, intesa come difficoltà evidente nel mantenere l’attenzione e la concentrazione per un periodo di tempo prolungato e nella flessibilità mentale di passare da un compito all’altro, proprio a causa del mancato autocontrollo dell’attenzione;
  • L’Iperattività, intesa come un inadeguato livello di attività motoria e irrequietezza: sono bambini che tendono a muovere continuamente mani e piedi, non riescono a stare seduti tranquillamente e/o a stare fermi quando viene loro richiesto o quando le circostanze lo richiedono.
  • L’Impulsività, ovvero l’incapacità di inibire parole o comportamenti inadeguati e controproducenti; i bambini con ADHD non si soffermano a pensare o ragionare prima di agire, con evidenti difficoltà nel controllare le proprie reazioni e a rispettare il loro turno.

Queste caratteristiche ricadono e si riscontrano poi quotidianamente nella difficoltà ad iniziare, portare avanti e terminare un compito, nell’organizzarsi sia a scuola che in generale, nella tendenza ad un’iper verbosità, nella difficoltà ad aspettare e tollerare piccole frustazioni, nell’indecisione…

 Si tratta pertanto di un disturbo evolutivo dell’autoregolazione, sia comportamentale che emotivo, che ostacola lo svolgimento delle comuni attività di vita quotidiana, dall’andare a scuola, al fare i compiti in maniera autonoma, giocare serenamente con i compagni, dialogare con i genitori, relazionarsi in maniera positiva con gli altri e in generale inserirsi nella società rispettando le regole per una buona convivenza.

E DOPO LA DIAGNOSI??

Dopo una diagnosi di ADHD, è fondamentale affidarsi ad un professionista per intraprendere un percorso specifico che coinvolga il bambino a 360 gradi, abbracciando tutti i contesti di cui fa parte:

  • Il bambino stesso, per rafforzare e potenziare gli aspetti di autoregolazione attentiva, comportamentale ed emotiva;
  • La scuola, attraverso percorsi rivolti agli insegnanti per dare loro indicazioni e strumenti che li aiutino a rendere l’esperienza scolastica di questi bambini il più sereno possibile, oltre che funzionale all’apprendimento stesso, rispettandone i particolari bisogni;
  • Il contesto famigliare, attraverso un percorso di parent training sia per dare un supporto emotivo che per fornire ai genitori (o alle figure di riferimento) gli strumenti e le strategie necessarie per imparare a gestire le diverse situazioni problematiche che possono presentarsi.

Dott.ssa Barbara Palmisano, Psicologa dell’età evolutiva

By NO Commenti 27/02/2022

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