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DISORTOGRAFIA O DISGRAFIA?!

Una bambina che guarda con la lente a scuola

Spesso questi due termini vengono erroneamente associati ad uno stesso disturbo, ma non è proprio così!!

La scrittura è un processo complesso che comprende due componenti strumentali fondamentali ed interconnesse:

  • La competenza grafo-motoria, che permette di riprodurre i singoli segni grafici;
  • La competenza ortografica, che consiste nell’insieme di processi di conversione dei fonemi nei corrispondenti grafemi e di recupero della forma ortografica dell’intera parola per scrivere correttamente.

Per un buon funzionamento della scrittura è necessario, quindi, che entrambe queste componenti siano funzionali e lavorino in sinergia!!

Ma quando si parla di DISORTOGRAFIA e quando di DISGRAFIA dunque?

Le condizioni di difficoltà o di disturbo possono quindi riguardare una o entrambe le componenti citate.

La disortografia evolutiva (anche detta come disturbo della compitazione o disturbo della competenza ortografica) è un deficit che riguarda la componente linguistica e ortografica della scrittura.

Manifestazioni e campanelli d’allarme:

  • Numerosi errori ortografici;
  • Lentezza nella scrittura conseguente alla ridotta efficienza dei meccanismi di conversione dei fonemi in corrispondenti grafemi;
  • Molto spesso queste difficoltà si accompagnano a difficoltà di lettura.

La disgrafia, invece, è un deficit che riguarda la componente motoria del processo di scrittura e può essere definito come “un disturbo che coinvolge il controllo degli aspetti grafici, formali della scrittura manuale ed è collegato al momento motorio-esecutivo della prestazione” (MIUR 2011).

Manifestazioni e campanelli d’allarme:

  • Difficoltà nella riproduzione dei segni grafici (sia numeri che lettere), specialmente per ciò che riguarda la gestione della forma, della dimensione e dei collegamenti tra i segni;
  • Scrittura lenta, faticosa e poco leggibile per il lettore esterno, ma spesso anche per il bambino stesso;
  • Impugnatura scorretta della penna;
  • Pressione sul foglio troppo forte o troppo leggera;
  • Scarso rispetto dei margini/righe/quadretti della pagina;
  • Scarsa gestione dello spazio nel foglio, sia tra le lettere che tra le parole.

Cosa fare in presenza di questi campanelli d’allarme?

una bambina con occhiali e un libro di scuola in mano

Prima di tutto, quindi, è necessario affidarsi ad un professionista specializzato in questa tipologia di disturbi del neurosviluppo, il quale procederà ad una valutazione diagnostica basata su criteri scientifici ed effettuata tramite strumenti di valutazione standardizzati e scientificamente validi.

Successivamente, nel caso in cui dovessero emergere delle difficoltà, l’iter suggerito dalle Linee Guida prevede l’attivazione di un percorso di potenziamento specifico delle abilità deficitarie, tramite attività e schede ad hoc per ogni bambino; se le difficoltà dovessero permanere al termine del percorso di trattamento, si procederà infine ad diagnosi di DSA a carico della componente motoria della scrittura (disgrafia) e/o di quella linguistica (disortografia).

In questo caso, secondo quanto previsto dalla legge 170/2010, per agevolare il percorso scolastico del bambino è previsto l’introduzione di misure compensative e dispensative formalizzate all’interno di un Piano Didattico Personalizzato; tali misure possono ad esempio essere:

  • Concedere tempo aggiuntivo per lo svolgimento di compiti e verifiche che richiedono l’uso della scrittura;
  • Dispensare dal prendere appunti;
  • Dispensare da dettati a ritmo incalzante;
  • Favorire l’uso del carattere di scrittura che consente al bambino di essere più veloce e meno affaticato;
  • Utilizzare formati di quaderni che facilitino la scrittura;
  • Favorire l’utilizzo del computer con programmi di videoscrittura;
  • Suggerire l’utilizzo di strumenti informatici, quali il registratore o la smartpen, dopo una formazione per un buon utilizzo degli stessi;
  • Privilegiare il canale orale;
  • Utilizzare tabelle promemoria delle regole ortografiche.

Infine, è bene ricordare in relazione ai momenti valutativi l’importanza di adottare criteri che valorizzino i contenuti espressi rispetto alla forma, al fine di non penalizzare lo studente per gli errori ortografici e, al contempo, sostenere la sua motivazione a utilizzare il canale della scrittura.

Dott.ssa Barbara Palmisano, Psicologa dell’età evolutiva

By NO Commenti 05/07/2022

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