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il disegno con le tempere di un bambino

La CURIOSITA’ è presente in tutti i bambini e alimenta le loro domande e i loro interessi nei confronti del mondo, spingendoli a sperimentarsi in contesti diversi. Proprio per questo deve essere alimentata e sostenuta dagli adulti e dall’educazione, creando contesti idonei che favoriscano la loro attitudine INDAGATRICE.

“E’ meglio una testa ben fatta, che una testa ben piena”

(Montaigne)

Attraverso contesti educativi ben pensati, si può stimolare la mente dei nostri bambini e ragazzi a risolvere problemi e utilizzare l’intelligenza. Quest’ultimo concetto è strettamente collegato anche alla creatività, che viene utilizzata in occasioni di problem solving.

Spesso accade che la creatività nei contesti scolastici venga trascurata, ecco perché sono molto importanti le esperienze artistiche (pittura, teatro, danza, musica, filosofia, narrazione, laboratori manuali-creativi-artistici), che danno la possibilità ai bambini di esplorare ed approcciarsi alla realtà in modo fantasioso, positivo e innovativo.

Ma allora cos’è la creatività?

Se pensiamo al concetto di intelligenza, si sottintende che per una domanda esista una unica e sola risposta esatta. Ma è stato a Guilford (1950) a parlare di “pensiero convergente” e “pensiero divergente”: il primo, possiamo associarlo al pensiero logico che ci permette di spiegare i fenomeni e fornire risposte a quei problemi che ammettono una sola soluzione; il secondo, è quello legato alla soluzione di problemi aperti ovvero che ammettono più soluzioni, quindi potremmo dire che si muove in più direzioni e permette di generare idee nuove e originali.

Ecco che il pensiero divergente diventa molto utile per i bambini per stimolare la propria creatività, anche se questo da solo non è sufficiente. Infatti, la creatività non può essere concepita solo come pensiero divergente, piuttosto come la combinazione tra quest’ultimo e il pensiero critico in modo da far emergere legami associativi e combinazioni insolite tra idee e oggetti.

Possiamo dire che la creatività:

  • È una capacità che può essere sviluppata e coltivata;
  • È una metacompetenza, ovvero una abilità trasversale a diversi campi (arti, scienze, tecnologie, ecc.) che il bambino deve aver acquisito. Non esiste creatività senza conoscenze;
  • È la capacità di vedere nuove relazioni tra elementi distanti tra loro. Potremmo dire che è una sorta di pensiero combinatorio che permette di creare associazioni e legami tra idee e concetti che appartengono ad ambiti di esperienza diversi;
  • È la combinazione tra pensiero logico ed analogico.

Come sostenere il processo creativo?

J. Bruner (1972) ha sottolineato come il gioco alimenti il processo creativo, in quanto si tratta di una situazione caratterizzata da grande flessibilità e in cui egli si sente libero di esprimersi e di elaborare risposte alternative e inusuali che nel contesto sociale e scolastico non sempre vengono accettate. Non si sente vincolato ai nessi causali o alle sequenze temporali e diventa occasione per elaborare le proprie tensioni ed emozioni.

Diventa perciò fondamentale che l’adulto promuova situazioni ludiche perché è proprio in questi contesti che il bambino rinuncia alla logica e alla precisione nei percorsi che intraprende, prendendo in considerazione invece l’improbabile e il fantastico.[1]

La creatività permette di scoprire ed entrare in contatto con il proprio modo di essere e di cercare possibili integrazioni tra i propri desideri, i propri sentimenti e le proprie capacità fisico-intellettive.

Bambino scienziato

Ma come possiamo far sì che i bambini acquisiscano nuove conoscenze e competenze proiettandoli alla ricerca? Proponendogli contesti in cui siano loro stessi i ricercatori!

Possiamo fare un’analogia tra il bambino-ricercatore e lo scienziato, in quanto entrambi:

– si approcciano alla realtà con uno sguardo curioso e interrogante;

– sono concentrati su ciò che stanno “studiando” e sono immersi nel proprio lavoro;

– mettono in atto strategie e ipotesi che vanno in seguito verificate;

– pensiero logico ed immaginazione vengono combinati.

La scienza, infatti, è un processo di continua ricerca, sperimentazione, costruzione e scoperta, alimentato dalla costante applicazione di conoscenza e regole consolidate e innovative che pertanto richiedono il pensiero creativo.

Le attività laboratoriali rappresentano senza dubbio un’esperienza importante perché:

  • Rafforzano le conoscenze trasmesse a scuola dagli insegnanti
  • Enfatizzano il problem solving da parte dei bambini/ragazzi.

Alcuni strumenti utili per pensare in modo creativo sono l’analogia, la metafora e la visualizzazione dei concetti, molto utilizzati nei contesti di gioco o nel contesto teatrale.


Riferimenti:

[1] Come è stato dimostrato da molti autori tra cui Bruner, Winnicott, Piaget e Cropley.

D. Martini, I. Mussini, C. Gilioli, F. Rustichelli, Educare è ricerca di senso, Edizioni Junior-Spaggiari, Parma, 2015.

Cropley, A. J., La creatività nella scuola e nella società, A. Armando, 1983

A. Gariboldi, N. Catellani (Eds.), Creativity in Pre-School Education, SERN, Bologna, 2013.

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